Dalla prefazione del libro “Le farfalle di Lele” di Emanuela Arcangeli:
Eleonora è una ragazzina di quasi tredici anni, il viso ingenuo da bambina incorniciato da morbidi riccioli ed il corpo già formato da donna, piena di energia e vitalità, sempre sorridente e ottimista. Lei sa ascoltare, lei racconta, lei sa amare e consolare, adora la campagna, le piace la chitarra, è affettuosa, solare, lei vive tutto a 360°. E’ la trascinatrice delle amiche e divide il suo tempo tra le più timide e le più vivaci. Tiene insieme il gruppo, promuove le iniziative. E’ un vulcano, un torrente impetuoso, un vento che non ha posa.
All’improvviso … la malattia.
Leucemia: l’incredulità, il baratro, l’angoscia della famiglia.Lei è sempre positiva.
All’ospedale non si preoccupa tanto di se stessa, quanto di chi le sta vicino, dei suoi genitori, dei suoi parenti, delle sue amiche.
Per sollevarsi un po’ dalle pene e dalla reclusione forzata che richiede la terapia, disegna.
Disegna soprattutto farfalle che attacca un po’ ovunque.
Così, sia la sua camera che il corridoio si riempiono di quei colori vivaci, che la fanno evadere, sognare e sorridere.Poi, vola in cielo.
Le farfalle, staccate dai vetri della sua camera, anch’esse, volano silenti sulla sua bara. E’ così che la sogniamo ancora, trasportata da ali che in ogni momento ce la conducono vicino.L’ematologa del reparto, avvicinando la mamma Sandra, pochi giorni dopo il funerale, le disse:
“Sai cosa significa la farfalla?
“No” le rispose.
“Significa, rinascita”.
L’energia e la voglia di vivere di Eleonora sono rinate così in un’associazione, per merito anche del coraggio della famiglia e soprattutto della madre, Sandra Banci.
La farfalla è diventata un angelo, lasciando una scia di luce eterna ; anche tu Sandra hai trasformato il tuo dolore in luce, alimentata di bontà, di intensa solidarietà, di comprensione verso tutto e tutti e di sorriso.
Che il tuo caro, sereno sorriso non abbia mai fine.
Ti voglio bene.
Anna.